
Rotta a ovest
In due settimane Alby del Monferrato HOG Chapter percorre 9.500 km nell’ovest europeo. Attraversa 14 Paesi e 2 isole nella Manica. Visita 10 capitali, città, strade, passi, circuiti e luoghi memorabili
Esplorata l’Italia nel 2021, Capo Nord nel 2022 e l’Europa orientale nel 2023, potevo solo spingermi più a Sud e più a Ovest. Nel giro di due settimane sono riuscito a raggiungere punti estremi sulla mappa europea. Dopo questo trip posso dire di aver visitato 106 Paesi, tutti e 46 gli Stati europei; con questo Road Glide Special ne ho attraversati 38. La media giornaliera quest’anno è stata di 659 km; la tratta più lunga, tra Bilbao e Mont-Saint-Michel, di 1.169 km. Non mi sarei mai aspettato di combattere, per i primi 10 giorni, pioggia, neve, nebbia, vento e freddo. Un meteo pessimo in Svizzera, Italia, Francia, Monaco, Andorra, Spagna, Gibilterra e Portogallo, a sud come a nord. Ho ritrovato inspiegabilmente sole e caldo a partire dalle isole della Manica, Jersey e Guernsey, e poi in Normandia, Belgio, Olanda, Francia, Lussemburgo e Germania. Forse Greta ha ragione, non c’è più il clima di una volta. La tempesta di neve sui Pirenei entrando in Andorra è stata la ciliegina sulla torta.


Cosa mi porto dietro per viaggiare 16 giorni? Una delle borse è dedicata ad attrezzi e indumenti invernali. Nell’altra tengo vestiti casual per la sera. Preferisco lasciare a casa qualche capo piuttosto che un utensile. Di autostrade ne ho prese parecchie, con una media giornaliera di quasi 700 km non avrei potuto fare altrimenti. Ho percorso tante belle strade secondarie, per esempio in Olanda o sul delta del fiume Ebro, in Spagna. In assoluto la mia preferita da Carcassonne, nel sud ovest francese, sale sui Pirenei fino ad Andorra. Circa 200 km che mi sono fatto prima sotto l’acqua e poi in una tempesta di neve a 4 gradi sottozero per gli ultimi 30 km. Nel nostro immaginario le vie di Stelvio, Tonale e Giau sono le più belle. Vero, ma basta scollinare sui Pirenei per scoprire strade di montagne dal fascino diverso. Asfalti, panorami, vegetazione a bordo strada e paesini sono un’altra cosa.


Un altro obiettivo di questo giro era visitare diversi circuiti e vederli finalmente dal vivo. Estoril e Zandvoort mi hanno riservato inimmaginabili sorprese… Giunto all’Autódromo Internacional do Algarve, tra Lisbona e Cascais, ho sentito che stavano girando moto serie. Trovato un marshall, con poche speranze ho chiesto di accedere alla tribuna. Dopo un secco rifiuto ho insistito e a quel punto mi ha stupito. «Aspetta, ma io ti conosco! Tu sei quello di Bagger’s Life?» Nel giro dieci minuti mi sono ritrovato con lui in scooter nelle vie di fuga, durante i turni di prova della SBK! Qualcosa di simile è successo in Olanda, a Zandvoort durante un track day aperto alle auto di privati. Mi sono fermato a scattare foto accanto alle più belle. Avvicinandomi a una Mini Anni 60 in assetto da corsa, il proprietario ha suggerito di tentare. «Prova a entrare in pista, sono tutti in pausa pranzo». Il marshall mi ha risposto semplicemente. «Ok, togli le borse e metti lo scotch sul fanale». Ho avuto tutta la pista per me. Una decina di giri tra saliscendi, rettilinei e tornanti stretti di fronte all’ Atlantico… Ora penso già al punto più meridionale in Europa. Chi è pronto a scoprirlo con me, l’anno prossimo?




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